Fondo Argan

Consistenza del Fondo: 16116 documenti.

Localizzazione del Fondo: sezione storia dell'arte, I piano, Lettere.

Segnatura di collocazione: 66 F.A.

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Note biografiche

Storico e critico d’arte, docente universitario nonché primo sindaco non democristiano della Roma repubblicana (1976 - 1979), Giulio Carlo Argan nasce a Torino il 17 maggio 1909.
Fin dagli anni della formazione si interessa del mondo dell’arte: dedicatosi inizialmente alla pratica della pittura tra gli studi torinesi di Casorati e di Fillia, decide successivamente di iscriversi all’ateneo della medesima città dove studia storia dell’arte come allievo di Lionello Venturi. Inizia a volgere uno sguardo affascinato all’architettura: nel 1931 si laurea infatti con la tesi La teoria di architettura di Sebastiano Serlio ma non prima di aver pubblicato articoli sul Palladio, sull’architettura neoclassica e sul visionario futurista Sant’Elia. Inizia anche a collaborare alla compilazione di voci per l’Enciclopedia Italiana ed il Grande dizionario enciclopedico UTET. Completa la sua formazione alla Scuola di Perfezionamento di Roma, dove conosce Adolfo Venturi e si trova a ricoprire il ruolo d’assistente dell’illustre storico dell’arte Pietro Toesca.
Fondamentale, anche per i successivi sviluppi della stessa, l’attività di Argan nell’ambito della tutela del patrimonio nazionale; nel 1933 entra nell’amministrazione di Antichità e Belle Arti, ricoprendo la carica di ispettore prima a Torino, poi a Modena (ove diviene direttore della Galleria Estense) ed infine a Roma, presso la Direzione generale. Non si arresta tuttavia l’attività di ricerca, e tra il 1936 ed il 1938 scrive saggi sull’arte medievale, l’indimenticato manuale di storia dell’arte per l’insegnamento nei licei insieme a Pirro Marconi e diventa redattore per la rivista “Le Arti”. Entrato in contatto con Cesare Brandi, in quello stesso anno Argan presenta al Convegno dei Soprintendenti il progetto, elaborato insieme allo studioso, per la creazione dell’Istituto Centrale del Restauro, che vedrà la nascita nel 1939.
Anche allo scoppio della guerra continua a dimostrare l’appassionato impegno nella salvaguardia del patrimonio artistico nazionale, adoperandosi per riunire e mettere al sicuro in Vaticano alcune delle più importanti opere d’arte dell’Italia centrale.
Gli anni del dopoguerra non sono meno prolifici: collabora con numerose riviste come “La nuova Europa”, “Il Politecnico”, “L’Immagine” o “L’Architettura”, intervenendo in difesa dell’arte astratta e dell’architettura moderna, trattando di urbanistica, museologia e del ruolo pedagogico dell’arte. Nel 1947 viene invitato a tenere lezioni al celebre Warburg Institute e lì crea una nuova rete di conoscenze con studiosi che gli permettono la pubblicazione di monografie su artisti rinascimentali (come Brunelleschi o Botticelli) con un approccio iconologico declinato in maniera personale. Tra i nuovi interessi inizia a spiccare anche quello per l’arte barocca, per la quale elabora una nuova interpretazione attraverso le chiavi della “tecnica” e della “rettorica”.
Nel 1955 ha inizio il percorso di docenza universitaria all’Università degli studi di Palermo che approda infine alla cattedra all’Università La Sapienza di Roma nel 1959; nello stesso anno riceve dall’Accademia Nazionale dei Lincei il Premio «Antonio Feltrinelli» per la Critica dell’Arte.
Nel 1958 entra a far parte del Consiglio Superiore per l’Antichità e Belle Arti, nel quale graviterà a vario titolo almeno fino all’istituzione del Ministero dei Beni Culturali nel 1974; diventa inoltre membro per l’Italia del Comité International d’Histoire de l’Art, del quale sarà eletto presidente nel 1979. Il suo ruolo di rappresentanza viene confermato anche dall’Associazione Internazionale dei Critici d’Arte, che lo nomina presidente nel 1963.
Nel corso degli anni Sessanta continua a dedicare il suo impegno per l’arte e l’architettura contemporanee: dai suoi interventi di questi anni nascono le raccolte Salvezza e caduta dell’arte moderna e Progetto e Destino, che nel 1967 gli frutta il XIV Premio Europeo Cortina-Ulisse; nel 1968 pubblica la Storia dell’arte italiana che per oltre due decenni rimarrà il più diffuso manuale scolastico di storia dell’arte, seguito da L’arte moderna 1770 - 1970; allo scadere del decennio fonda la rivista “Storia dell’arte”.
Gli anni Settanta vedono Argan sempre più coinvolto nell’impegno editoriale (per oltre un decennio cura una rubrica artistica su “L’Espresso” e collabora con vari quotidiani come “L’Unità”) ma anche in quello politico: nel 1976, oltre a ricevere la Medaglia d’Oro ai benemeriti della scuola, della cultura e dell’arte, viene eletto sindaco di Roma con la Sinistra Indipendente, mandato durante il quale si batte energicamente contro la speculazione edilizia dell’Urbe e si interessa alla possibilità di instaurare un nuovo dialogo con la Chiesa (simbolo del quale sono gli incontri con i Pontefici avvenuti nel corso del suo mandato).
Prosegue negli anni la sua attività di difesa del patrimonio artistico: nel 1982 dona la sua biblioteca all’Università di Roma La Sapienza, dalla quale gli viene conferito il titolo di Professore Emerito, e dieci anni dopo fonda l’Associazione Bianchi Bandinelli con l’intento di promuovere il dialogo e la cooperazione tra il mondo della ricerca e quello della tutela.
Si spegne nella sua città d’elezione, Roma, il 12 novembre del 1992.
La sezione di Storia dell’Arte della Biblioteca del Dipartimento di Storia Antropologia Religioni Arte e Spettacolo è intitolata al suo nome.

(scheda a cura di Fabiola Compagno)