Fondo Boccassino

Consistenza del Fondo: in fase di catalogazione.

Localizzazione del Fondo: sezione antropologia, I piano, Lettere.

Segnatura di collocazione: 4M F.R.B.

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Note biografiche

Renato Boccassino (1904 – 1976) è stato un etnologo italiano. Figura tra i principali esponenti di un progetto di etnologia cattolica sostenuto dal Vaticano e orientato dal padre studioso tedesco Wilhelm Schmidt. Il suo operato si è svolto soprattutto nel periodo tra le due guerre mondiali e i primi decenni del secondo dopoguerra. In particolare, tra il 1933 e il 1934 Boccassino è stato protagonista di un’intensa ricerca sul campo presso gli Acioli, popolazione del bacino del Nilo in Uganda.
Molti sono i documenti di tale periodo (donati dalla figlia Maria Boccassino all’ICCD in parte nel 2006 e in parte nel 2016): articoli, lettere, cartoline, taccuini, fotografie. Queste ultime ne costituiscono la parte più cospicua: 660 negativi e 614 stampe di vario formato. L’elenco delle fotografie è raccolto in un registro in cui il materiale è organizzato per grandi temi etnografici: “Antropologia” (con fotografie di tratti fisici e antropometrici), “Cultura materiale” (aspetti eterogenei che hanno come comun denominatore la messa in campo di saperi e tecniche come “Casa e villaggio”, “Economia”, “Mestieri”, “Economia domestica”, “Mercato”, “Vestiario e ornamenti del corpo”, “Armi”), “Età della vita”, “Matrimonio e levirato”, “Balli e strumenti musicali”, “Influenze europee”, “Religione e magia”.
Non sorprende, data la formazione e gli interessi di Boccassino come studioso delle religioni, che quest’ultima sezione sia la più corposa.  Quella meno ricca è, invece, la sezione “Antropologia” (18 fotografie su un totale che supera i 600 scatti). Ciò dimostra la maggiore attenzione di Boccassino per gli elementi sociali e culturali piuttosto che per quelli biologici. Inoltre, Boccassino presenta un orientamento museografico, soffermandosi prevalentemente sugli aspetti materiali della cultura degli Acioli.
Le fotografie trasudano lo sguardo etnografico di Boccassino: le inquadrature sono sempre a livello della persona e si distinguono tra campi medio-vicini (per riprendere singoli o piccoli gruppi intenti nelle loro azioni) e campi medi (per allargare lo sguardo all’ambiente circostante, oggetti, abitazioni, installazioni e così via), mentre lui si mantiene sempre vicino alle scene da imprimere sulla pellicola. In alcuni casi mostrano difetti dovuti all’estemporaneità e ai limiti delle riprese “sul campo” in un contesto difficile come l’Uganda degli anni Trenta, ma tutte hanno un enorme valore documentario. Si tratta, infatti, di un’importante opera di etnografia visiva: Boccassino crea delle sequenze quando segue meticolosamente il procedere di cerimonie con i gesti e le posture che vi si adottano e, sebbene non manchino fotografie di oggetti e allestimenti rituali, solitamente essi vengono ripresi in relazione ad una persona. Infatti prevalgono, in generale, i soggetti umani. Boccassino ha utilizzato queste fotografie in alcuni suoi articoli di ricognizione etnografica scritti tra il 1960 e il 1973.
L’opera etnografica di Boccassino non è solo visiva ma anche sonora. Il fondo Renato Boccassino si distribuisce in diversi archivi italiani ed europei, tra i quali l’Istituto centrale per i beni sonori e audiovisivi (Icbsa). Qui si trova il carteggio tra Boccassino, l’Istituto romano e il Phonogramm-Archiv del Museo etnografico di Berlino in cui si menziona la realizzazione, sempre negli anni della ricerca in Uganda, di più di 80 registrazioni sonore. Ritenute distrutte per molto tempo, tre di esse sono state individuate, recuperate e fatte ascoltare nella mostra presso l’ICCD del 2016 dedicata a Boccassino e a cura della sezione Camera oscura della rivista “Voci”, su cui vengono pubblicate Riflessioni a più voci su "Nascita e morte tra gli Acioli. Fotografie di Renato Boccassino, 1933-1934", a cura di Antonello Ricci con scritti di F. Faeta, L. M. Lombardi Satriani, M. Pavanello, C. Pennacini, P. Schirripa, A. M. Sobrero. Questo seminario ha messo in luce il carattere pioneristico e innovativo dell’approccio multimediale di Boccassino.

(scheda a cura di Micol Pizzuti)