Fondo Caravaglios

Consistenza del Fondo: 486 documenti.

Localizzazione del Fondo: sezione antropologia, I piano, Lettere.

Segnatura di collocazione: 4M F.C.C.

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Note biografiche

Cesare Caravaglios (Alcamo 1893 – Roma 1937) è stato un compositore, direttore di banda, musicologo e storico delle tradizioni popolari.
Figlio del musicista Raffaele Caravaglios, ha inizialmente seguito le orme paterne, studiando al Conservatorio di Palermo e dirigendo le bande municipali di Alcamo e Napoli. Successivamente, però, abbandona quest’attività per dedicarsi allo studio del folclore musicale italiano, campo d’indagine all’epoca poco comune.
Sul folclore musicale italiano mette insieme moltissima documentazione e raccoglie e trascrive numerosissime testimonianze dirette da parte della voce del popolo. Iscritto sin da subito al partito fascista, con la sua attività di studioso diviene tipico rappresentante della cultura ufficiale del tempo. Il suo approccio si rifà alla concezione scientifica nello studio delle tradizioni popolari portata avanti da Giuseppe Pitré. Importante è, inoltre, l’impegno di Caravaglios nella difesa e divulgazione di questa disciplina.
Diverse sono le sue pubblicazioni sul folclore musicale napoletano: Le origini della canzone napoletana (Napoli, 1921); Gridi di venditori napoletani trascritti musicalmente, pubblicati in Folklore italiano (ibid. 1925); Voci e gridi di venditori nelle feste popolari napoletane (Catania, 1931), pubblicazione di una comunicazione tenuta da Caravaglios l’anno precedente al Congresso internazionale delle arti popolari dall’omonimo titolo e seguita da Voci e gridi di venditori in Napoli (ibid. 1931); Il contenuto politico e il contenuto musicale nei gridi dei venditori ambulanti napoletani (in Atti dell'Accademia Pontaniana, LXII [1932], pp. 151-178). In questo lavoro Caravaglios analizza, attraverso testimonianze latine e umanistiche, la continuità storica nelle modulazioni caratteristiche delle grida dei venditori ambulanti.
Caravaglios, che ha combattuto come capitano nella prima guerra mondiale, riversa questa sua diretta esperienza ne I canti dalle trincee: contributo al folklore di guerra (Roma, 1930).
Le questioni propriamente musicali del materiale etnologico raccolto vengono affrontate dallo studioso nel volumetto Debbono essere i canti popolari armonizzati? (Rassegna nazionale, XV [1931], pp. 137-43) e lo fa a proposito della raccolta di Nataletti e Petrassi Canti popolari della campagna romana (Milano, 1930).
Questioni metodologiche, invece, vengono affrontate in Nuovi criteri per la ricerca del folklore musicale (in Atti della R. Acc. d. scienze di Torino, LXX [1934-35], pp. 67-85).
Altre pubblicazioni sono: La ricerca folkloristica in Italia sulla raccolta e sulla trascrizione dei componimenti musicali popolari (Roma, 1932); Disco e fonofilm a servizio della ricerca folkloristica (in Atti del Reale Istituto lombardo di scienze e lettere, LXVII [1934], 11-12, pp. 599-609), risultato del progressivo interessamento della efficacia dei mezzi audiovisivi nello studio delle tradizioni popolari; Per la fotocinetica di Stato (in Aspetti letterari, II [1934], pp. 1-18); Il folclore musicale in Italia (Napoli, 1936), che rappresenta la summa delle sue esperienze scientifiche e il coronamento di quindici anni di ricerche e di studi.
Morto nel 1937, la sua raccolta Saggi di folklore è stata pubblicata postuma nel 1938 a Roma.

(scheda a cura di Micol Pizzuti)