Fondo Supino Martini

Consistenza del Fondo: 250 documenti.

Localizzazione del Fondo: sezione storia medievale, III piano, Lettere.

Segnatura di collocazione: 9L Misc. Supino

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Note biografiche

Paola Supino Martini (1942 – 2002) è stata una paleografa e scrittrice italiana.
Si è laureata con Giorgio Cencetti nel 1965 a Roma, dove ha poi insegnato Paleografia e diplomatica così come nelle Università di Lecce e Salerno.
La sua attività di studio vede come campo d’indagine privilegiato la cultura grafica di Roma e dell’area romanesca, che viene ricercata nei libri, nelle carte, nelle epigrafi e percorsa dall’età damasiana fino a Martino V. Nel volume “Scritti romani”. Scrittura, libri e cultura a Roma in età medievale, sono raccolti tutti i saggi di argomento romano scritti dalla Martini dal 1974 al 2002. Essi irrobustiscono, completano e dilatano il quadro delineato nella monografia pubblicata nel 1897 Roma e l’area grafica romanesca (secoli X-XII). Essa ricostruisce in maniera esemplare la fisionomia culturale e grafica dell’area che vide, tra il X e il XII secolo, l’affermazione e l’utilizzazione nell’uso librario di una particolare tipizzazione della scrittura carolina, la “minuscola romanesca”. Il contributo di questo volume alla costruzione del tema romano costituisce il tratto più spiccatamente distintivo della biografia scientifica della Martini ed è un punto di riferimento fondamentale per gli altri studiosi di questa disciplina, i quali lo definiscono «monumento investigativo della relazione scrittura-territorio».
Già nel 1979 in uno dei primi contributi “romani”, la Martini ha individuato nella Marsica una terra di confine in cui, a cavallo tra X e XII secolo, culture ed esperienze grafiche concorrenti, quali la beneventana e la carolina-romanesca, convissero più o meno in contrapposizione. Nel 1987, tornando sui rapporti tra romanesca e beneventana, la Martini ha confermato, su base paleografica, la collocazione di un manoscritto, consistente in un messale di sicura origine benedettina misto di mani beneventane e di minuscole che risentono della romanesca, «nel povero e poco studiato lascito librario dell’Abruzzo medievale». In quell’occasione ha anche ricordato l’apparente assenza per Chieti di testimonianze librarie successive alla Collezione canonica, in minuscola altomedievale della metà del IX seco. Su questo codice celeberrimo, la Martini era intervenuta anche dieci anni prima in un contributo esemplare in cui non solo riportava la datazione alla metà del IX secolo, con argomentazioni che possono considerarsi risolutive, ma ne ha anche localizzato la copia non solo, in modo generico, nella città di Chieti ma proprio nella cattedrale teatina dove, ha precisato sulla base di puntuali riferimenti storici, esisteva un’attività scrittoria organizzata e forse guidata da un maestro.
Nei Saggi scelti. Metodi e itinerari di ricerca per una storia della cultura scritta, a cura di Giuliana Capriolo, Giuseppe De Gregorio e Maria Galante, vengono raccolti 23 saggi che la Martini ha pubblicato in circa trent’anni di attività di studio. I contributi, pur costituendo solo una parte della ricca produzione della studiosa, coprono una vasta gamma di interessi scientifici e tematiche di ricerca (metodi dell’indagine paleografica, cultura grafica degli scribi, forme e funzioni delle sottoscrizioni testimoniali nel documento privato altomedievale, leggibilità e storia della cultura).
Tra le altre opere della Martini: la miscellanea La margarita Cornetana. Regesto dei documenti (1969); Frammenti. Storie di codici e notai nell'archivio comunale di Sutri (scritto con Luisa Miglio ed edito da Vecchiarelli nel1997).

(scheda a cura di Micol Pizzuti)