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Fondo Federici

Consistenza del Fondo: 1059 documenti. 

Localizzazione del Fondo: sezione storia medievale, III piano, Lettere. 

Segnatura di collocazione: 9L Misc. Fed. 

Note biografiche

Vincenzo Federici nacque a Monterotondo il 12 agosto 1871. Si laureò in Lettere all’Università di Roma “La Sapienza”, con una tesi sul poeta duecentesco Rustico di Filippo. Durante gli anni universitari si avvicinò agli studi paleografici e diplomatici sotto la guida di Ernesto Monaci, di cui fu allievo. Fin dagli inizi della sua carriera accademica, Federici si distinse per il rigore filologico e la capacità di indagare fonti manoscritte con strumenti innovativi per l’epoca, contribuendo in modo decisivo alla definizione dei metodi della paleografia italiana. Nel 1898 iniziò a insegnare paleografia e diplomatica presso l’Università di Roma “La Sapienza”, dove fu, dal 1905 al 1941, professore ordinario. Il suo lavoro si concentrò sull’edizione critica di testi medievali, sulla classificazione delle scritture antiche e sull’analisi delle cancellerie italiane. 

Parallelamente all’attività scientifica, Federici ricoprì incarichi di rilievo all’interno di numerose istituzioni culturali. Fu direttore dell’Archivio Paleografico Italiano, responsabile dell’Istituto di Paleografia dell’Università di Roma, presidente della Deputazione romana di storia patria e, dal 1947, socio nazionale dell’Accademia dei Lincei. Durante gli anni di attività, la sua attenzione si rivolse con particolare intensità alla scrittura dell’Italia altomedievale, e in particolare alle forme originarie della minuscola carolina, sulla cui diffusione e trasformazione Federici offrì contributi ancora oggi fondamentali. Il suo impegno si estese anche al campo amministrativo e sociale; fu infatti consigliere comunale e provinciale a Monterotondo e presidente del consiglio dell’ospedale cittadino. Morì a Roma il 20 novembre 1953, lasciando una vasta eredità di studi, edizioni e materiali di ricerca.

Tra le sue pubblicazioni più importanti si ricordano i regesti del monastero di San Silvestro in Capite, di Sant'Apollinare Nuovo e della Chiesa di Ravenna, l'edizione in tre volumi del Chronicon Vulturnense e lo studio sulle scritture cancelleresche italiane dal XII al XVII secolo, un'opera che ha segnato un punto di riferimento nella disciplina.

 

[scheda a cura di Martina Carniato]

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